Gianni Bellesia é nato a Moglia, un piccolo Comune della provincia di Mantova il 12/7/1956; dopo aver frequentato l’Istituto Tecnico Agrario con ottimo profitto, decide di seguire la propria ispirazione creativa nei confronti della fotografia, presente in lui già da diversi anni, iscrivendosi al D.A.M.S. di Bologna. L’indirizzo scelto è spettacolo dove segue con entusiasmo i corsi di fotografia di Italo Zannier, e di teatro di animazione della regista Maria Signorelli Volpicelli, applicando nel contempo queste discipline in vari settori del mondo dello spettacolo e anche della scuola.
Nel 1985 si laurea a pieni voti proprio con una tesi sull’impiego dell’immagine fotografica nella didattica; la documentazione di buona parte di questo lavoro è stata pubblicata fra il 1982 e il 1985 su tutte le più importanti riviste di didattica.
Ha realizzato diverse mostre fotografiche personali dove ha sviluppato con entusiasmo il tema dell’uomo e delle sue problematiche esistenziali, culturali e sociali. Per citare alcuni soltanto di questi innumerevoli lavori, ricordiamo del 1976 la ricerca sul recupero del centro storico di S. Benedetto Po in provincia di Mantova; del 1978 una interessante ricerca sui luoghi di culto popolari del basso mantovano e del 1985 una serie di ritratti di personaggi popolari del basso mantovano e del 1985 una serie di ritratti di personaggi di provincia “quelli che – come ha definito lo stesso autore – sono vissuti guardando la televisione”, contrapposti a quelli di personaggi popolari, come Mike Bongiorno, che la televisione l’ hanno fatta.
Nel 1987 analizza attraverso una personalissima interpretazione fotografica il fenomeno artistico dei Madonnari (i pittori delle strade); dalla ricerca nacque una mostra presentata al salone internazionale dalla fotografia di Milano dello stesso anno e successivamente esposta in diverse gallerie d’arte fotografica fra le quali quella annessa al centro Culturale di “Villa Borzino” del Comune di Busalla ( Genova). Altro lavoro degno di nota è la ricerca fotografica “Contadini al museo” pubblicata in anteprima sulla rivista “Fotografare” nel Dicembre ’88 ed esposta nella sezione culturale del SICOF del 1989, scelta successivamente anche dal Comune di Sorrento (Napoli) per festeggiare i 150 anni della invenzione della fotografia. Dal 1989 i suoi interessi culturali si spostano più verso i grandi avvenimenti del mondo, nel dicembre dello stesso anno realizza un originale servizio giornalistico sul crollo del muro di Berlino, successivamente esposto presso la galleria “Il Diaframma” di Via Brera a Milano e la Galleria “Filo d’Arianna” di Bergamo. Sempre nello stesso anno si sposta in Brasile dove nel giro di 15 giorni documenta la vita di alcune comunità di italiani là emigrati durante l’ultimo conflitto. Nel 1990 a Reggiolo (Reggio Emilia) realizza, in collaborazione con il Comune e alcune associazioni culturali locali e le direzioni dei plessi scolastici, una interessante mostra-ricerca dal titolo “La fotografia come strumento di comunicazione?”.Nel contesto dell’iniziativa il fotografo ha tenuto una serie di seminari per i vari allievi delle scuole elementari e medie imperniati sul potere e nel contempo sui limiti della comunicazione attraverso l’immagine…
Nel 1991 realizza una ricerca sull’isola di Maltapubblicata presso la “Casa di Rigoletto” dal 22 dicembre 1991 al 12 gennaio 1992 in collaborazione con la Provincia di Mantova Assessorato alla Cultura. Il suo desiderio di ricerca sull’uomo lo sposta nel gennaio 1992, in Burundi, dove analizza per conto della rivista “Nigrizia” le problematiche sociali che stanno alla base dei forti contrasti esistenti fra le varie etnie locali. Nel dicembre dello stesso anno affronta il delicato problema della guerra nella ex Iugoslavia e al seguito di una spedizione umanitaria si spinge fino alla città martoriata di Mostar a poche Km da Sarajevo. da questo lavoro nasce un libro realizzato in collaborazione con un frate Cappuccino ed un collega giornalista dal titolo: “Sulle strade della solidarietà”. Nel 1994 affronta, sempre a seguito di una spedizione umanitaria, il problema dell’Albania, dove ha realizzato una ricerca fotografica di prossima pubblicazione, sui luoghi e sulla gente dopo il crollo del regime comunista del dittatore Hoxha.
Ultima ricerca fotografica, in fase di ultimazione è una serie di poster polifunzionali, che trattano il delicato problema delle stragi del sabato sera sulle strade italiane. ma nel contempo il fotografo mantovano ha sempre sviluppato una personalissima ricerca anche sulla fotografia da matrimonio, proponendo sempre un suo modo originale di interpretare la cerimonia nuziale. Ha curato diversi corsi di aggiornamento sulla fotografia per matrimonio. In collaborazione con la trasmissione I FATTI VOSTRI ha realizzato una raccolta di poesie dedicate alla cerimonia nuziale dal titolo: Poesie per un Matrimonio, i cui proventi sono andati ad iniziative umanitarie.
Sue immagini sono conservate anche presso la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea dell’Accademia Carrara di Bergamo (Collezione fotografi italiani di Lanfranco Colombo)”.
Nell’anno ’97/98/99 ha realizzato diversi reportage a Sarajevo e in Albania, in particolare in collaborazione con l’organizzazione umanitaria “Rock No War” di Modena.
E’ un appassionato cultore di tutto ciò che concerne i riti nuziali. Possiede una vasta collezione di fotografie e documenti storici sull’argomento, realizzando un piccolo ma originale “Museo del matrimonio” unico nel suo genere. E’ appassionato collezionista di segnalibri antichi e recenti. Interessanti sono quelli da lui stesso prodotti con immagini fotografiche elaborate. Dal Marzo del 1987 è iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Regione Lombardia ed ha collaborato come fotografo di scena a quasi tutte le trasmissioni condotte da Mike Bongiorno. Il compianto presentatore è stato per oltre vent’anni anche appassionato promotore dei calendari umanitari del fotografo i cui proventi sono serviti per finalizzare piccoli progetti umanitari in varie parti del mondo, iniziative che lo stesso fotografo ha seguito e segue, documentandoli personalmente. Fra le sue ultime mostre fotografiche prodotte va menzionata: “Sorrisi in ospedale”, una serie di ritratti di bambini in ospedale realizzati per l’associazione ABIO, immagini tratte dall’omonimo calendario del 2006 che sono state esposte in varie città italiane per documentare l’attività dell’associazione.
Nel 2006 è ospite della manifestazione “Orvieto fotografia”, con una rassegna d’immagini dedicate ai suoi calendari umanitari. Ultimi reportage importanti, in Laos, per “Famiglia cristiana”, in Palestina e, ultimamente in Madagascar per l’associazione umanitaria “Amici del Madagascar”.
Foto Studiio Bellesia
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